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Il Piano climatico di Losanna ambisce a bandire i motori a combustione interna entro il 2030

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Creato il 02.03.2021

Vietando i motori a combustione interna entro il 2030, Losanna vuole anche liberare dal traffico gli spazi pubblici (Foto: Philippe Moret) Vietando i motori a combustione interna entro il 2030, Losanna vuole anche liberare dal traffico gli spazi pubblici (Foto: Philippe Moret)

Per raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi, la Svizzera vuole diventare climaticamente neutrale entro il 2050. Questo obiettivo pone grandi sfide alla mobilità. Una recente analisi dello Studio 6-t esamina la mobilità nel Cantone Vaud e il suo impatto sul clima. Essa mostra che la mobilità è aumentata fortemente tra il 2010 e il 2015 (+36% di km), portando ad un aumento delle emissioni di CO2. Lo studio evidenzia anche che la mobilità da sola è responsabile del 41% delle emissioni medie di CO2 di un cittadino vodese, equivalente a 4,3 tonnellate all'anno.

Non sorprende che lo studio concluda che sono necessarie riduzioni rapide e significative di CO2 nel settore della mobilità. Questo è anche il punto di vista del cantone, così come di diverse città come Vevey e Nyon, che hanno recentemente pubblicato un piano climatico includente la mobilità. Il piano della Città di Losanna, adottato all'inizio del 2021, è molto ambizioso. Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, sono previste numerose misure nel settore della mobilità: Zone pedonali nel centro della città, nuove infrastrutture per la mobilità lenta, un'espansione del trasporto pubblico con tariffe ridotte, ecc. Il piano include anche una serie di misure per migliorare la qualità di vita in città. Ad attirare l'attenzione maggiore è stato il divieto dei motori a combustione interna entro il 2030. La città ritiene che questa scadenza sia realistica e necessaria per raggiungere l'obiettivo zero emissioni. Le numerose critiche generate dalla misura sono riconducibili in particolare agli ostacoli attuativi. Da un lato, i veicoli ad alimentazione alternativa sono ancora più costosi dei veicoli a benzina e quindi meno accessibili alle persone con redditi modesti. D'altro canto, l'invito a rinunciare all'auto privata rappresenta un importante cambiamento comportamentale per una parte della popolazione. Tuttavia, il più grande ostacolo non è comportamentale o tecnico, ma legale. La legge svizzera sul traffico stradale non permette di limitare l'accesso alle strade a certe tipologie di veicolo, il che esclude un divieto dei veicoli con motore a combustione interna.

Allora perché Losanna difende un piano che è in conflitto con il diritto superiore? L'obiettivo di questa "scommessa dell'illegalità" è infatti quello di esercitare una pressione per un cambiamento della legge. Losanna ha usato con successo questa strategia in passato: Nel 2010, la città ha assegnato contratti di apprendistato ai sans-papiers, cosa che all'epoca era illegale. Con l'appoggio di altre città, riuscì a legalizzare questa pratica già tre anni dopo. Solo il tempo ci dirà se lo stesso varrà per le misure del Piano climatico losannese.

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